lunedì 24 maggio 2021









Non soltanto perché Salomone risolvesse enigmi, ma per la rapinosa attrazione che provava per ogni splendore che appare, sarebbe giunta sino a lui da luoghi remoti, con la sua variegata carovana, la regina di Saba. Che " entrò da Salomone e gli disse tutto ciò che aveva nel cuore ", ma subito dopo volse il suo occhio regale a controllare com'erano " il palazzo che aveva costruito, il cibo che veniva offerto a tavola, le abitazioni dei suoi servitori, le maniere dei suoi ministri e i loro vestiti, i coppieri e gli olocausti che si celebravano nella casa di Iahvè ". Tutto ciò che appariva, in qualsiasi forma, era l'estetico. Quando la regina di Saba ebbe verificato ogni particolare, " le mancò il fiato ". Così agisce, così deve agire l'estetico. E, se mancano quei momenti che tolgono il fiato davanti a qualcosa che appare, tutto il resto è monco, anche per chi segue il cammino di Iahvè.





Roberto Calasso, Il Libro di Tutti i Libri 

 

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