mercoledì 1 novembre 2023


 Il 2 novembre del 1917 Arthur James Balfour, ministro degli Esteri del governo inglese, indirizza a Lord Rothschild principale rappresentante della comunità ebraica inglese e referente del movimento sionista la lettera che passerà alla storia come la dichiarazione Balfour Eccone il testo: “ Egregio sig. Rothschild, è mio piacere fornirle, in nome del governo di Sua Maestà, la seguente dichiarazione di simpatia per le aspirazioni del movimento sionista che è stata presentata, e approvata dal governo. Il governo di Sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico, e si adopererà per facilitare il raggiungimento di questo scopo, ESSENDO CHIARO CHE NULLA DEVE ESSERE FATTO CHE PREGIUDICHI I DIRITTI CIVILI E RELIGIOSI DELLE COMUNITÀ NON-EBRAICHE DELLA PALESTINA,NÉ I DIRITTI E LO STATUS POLITICO DEGLI EBREI NELLE ALTRE NAZIONI. Le sarò grato se vorrà portare questa dichiarazione a conoscenza della federazione sionista. Con sinceri saluti, Arthur James Balfour “

La dichiarazione Balfour fu di seguito inserita nel trattato di Sèvres che certificava la fine delle ostilità con la Turchia e assegnava la Palestina al Regno Unito.



 


Leggendo le memorie di Sir Lloyd George, allora ministro per gli armamenti e futuro primo ministro, si viene a conoscenza di un antefatto prezioso che racconta l’origine della dichiarazione Balfour: 

“ La sua celebre dichiarazione a favore degli ebrei in Palestina ebbe un’origine curiosa. Nell’estate del 1915 il problema dell’acetone - elemento essenziale nel processo di fabbricazione della cordite - era divenuto inquietante per il fatto che la domanda eccedeva di gran lunga la produzione. Né avremmo saputo come risolverlo se un professore ebreo dell’Università di Manchester, il clinico Weizmann, da me incitato a studiare il problema, non fosse riuscito a trarre l’acetone dal granturco. Eliminate così le nostre difficoltà grazie al genio del dott. Weizmann io gli dissi: “ Lei ha reso un grande servizio allo stato e io vorrei proporre al Primo Ministro di raccomandarla a Sua Maestà per una onorificenza “. Egli rispose: “ Io non desidero nulla per me, ma vorrei che si facesse qualcosa per il mio popolo “. E spiegò che il suo ideale era di riportare gli Ebrei in Palestina. Appena io divenni primo ministro ne parlai a Balfour che era allora ministro degli Esteri. Come uomo di scienza Balfour mostrò il più vivo interesse per quanto aveva fatto il sig. Weizmann. Glielo presentai e il risultato della loro conversazione fu, dopo un lungo studio, la dichiarazione Balfour “.  Lloyd George, Memorie di guerra, 1933 vol.1 pagina 446, Mondadori.

Nel 1917 il processo di fermentazione escogitato da Weizmann produceva acetone a una velocità di quasi 3000 tonnellate all’anno presso la fabbrica di.cordite- del tutto assimilabile alla dinamite - della Royal Navy a Holton Heath nel Dorset e in altri siti in Gran Bretagna. Come? Sacrificando granturco! Si trattava di un processo chimico che svuotava i granai per ottenere l’acetone necessario a far deflagrare la cordite, il propellente necessario per sparare i proiettili di artiglieria.

“ L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra sorgente di morte! si colmino i granai, sorgenti di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame! “ Chissà se aveva in mente questa storia il presidente Pertini quando in pieno periodo di guerra fredda pronunciò questa frase.

Di certo, queste testimonianze di un centinaio di anni fa sembrano confermare che il sionismo abbia sin dall’inizio utilizzato l’ebraismo come una carica pronta ad esplodere..


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