mercoledì 24 aprile 2013









" L'oppressione delle donne è diversa da qualsiasi altra forma di oppressione. Lo sappiamo tutti, ma la maggior parte degli intellettuali di sinistra continua a scrivere dell'oppressione come se potesse assumere un'unica forma, quella di un gruppo di gente che preme per tenere sotto un altro gruppo. Le donne, però, non sono un "gruppo" come tutti gli altri; non vivono tutte insieme come i nativi di una nazione conquistata o gli operai di un quartiere degradato, o gli ebrei o i neri di un ghetto. Le donne vivono con i loro oppressori, che sono anche i loro padri, i loro mariti, i loro amanti, i loro figli".



Michael Walzer




Ma c'è qualcos'altro, qualcosa che accomuna le femminucce e i maschietti.
Donne e uomini convivono di giorno - nel sonno e nel sogno tutto cambia - con un " oppressore" interiore che preme con insistenza e rimarrà tale finché non riceverà udienza.
Il Maschile che, inascoltato, chiede di trasformare una femmina in  donna.
Il Femminile che, reso muto, non eleva il maschio al rango di uomo.
La sostanza del " nemico" esteriore è concretizzata dalla domanda tutta interiore di metamorfosi.
" Ama il tuo nemico!" non è esortazione rivolta al sentimento.
Riguarda l'avverarsi del cammino evolutivo.



vincent

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