domenica 6 dicembre 2015







Dionigi, primo vescovo di Lutetia - nome romano di Parigi - dopo essere stato decapitato sul sentiero che conduce alla collina di Montmartre, sbigottendo sicuramente i soldati romani che a quel punto pensavano che la faccenda fosse conclusa - siamo più o meno nel 250 D.C. - si rialzò, prese in mano la propria testa e concluse il percorso in perfetta autonomia.
Vengono in mente le parole che riguardano il porgere l'altra guancia che tutto sono meno che un invito alla sopportazione passiva: " Se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuole chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due ". Ma non è di questo che parla il prof. Serres.
Il suo suggerimento riguarda la forma moderna di decapitazione cui tutti noi ci sottoponiamo tutte le volte che colleghiamo le nostre menti ad un computer: lo teniamo fra le mani, e lui si trasforma sempre più nella nostra testa, o meglio in insostituibile supporto del contenuto mnemonico della nostra testa. 
L'augurio, a questo punto, è che succeda qualcosa di analogo alla storia del vescovo Dionigi. Così come Dionigi si riappropria della testa recisa e raggiunge la collina di Montmartre con le sue gambe, allo stesso modo noi tutti riusciremo a far fiorire nuove intelligenze dal vuoto delle nostre teste finalmente sgombre del fardello del troppo rammentare?
Alcuni fatti appaiono comunque curiosi:  le esecuzioni per mano terrorista che avvengono mediante decapitazione. Che il teatro in cui si scatenò il Regime del Terrore fu la città di Parigi. Che sul luogo di sepoltura del vescovo Dionigi fu fondata nel sesto secolo l'abbazia di Saint-Denis da cui prende il nome il quartiere che ha fornito la scena agli ultimi tragici accadimenti.  


vincent








Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...