venerdì 28 aprile 2017

Niente, e proprio questo è il bello


Al fascino di questi posti isolati cedette anche il marinaio californiano George Hugh Banning. All'inizio del XX secolo navigò sul Pacifico come semplice marinaio con l'intimo desiderio di naufragare da qualche parte. Per lui non aveva importanza dove, " fintanto che si trattava di un posto abbandonato da Dio, completamente circondato dall'acqua ". Ma all'inizio ebbe sfortuna e dovette constatare disilluso: " Facevamo scalo solo alle isole " interessanti ", come Oahu e Tahiti, dove gli involucri delle gomme da masticare e i modi di dire americani sono tanto frequenti quasi quanto le bucce di banane e i bisbigli del vento tra le cime delle palme. " Alla fine fu fortunato e poté partire con una spedizione diretta in acque messicane su uno dei primi yacht con motore diesel e comandi elettrici. La nave faceva rotta verso le isole della California meridionale, che Banning sapeva con sicurezza non essere state quasi mai visitate, perché lì non c'era " niente " come diceva la gente. Quando, prima della partenza, gli chiesero cosa ci fosse di interessante laggiù, lui rispose: " Niente, niente; e proprio questo è il bello".

Judith Schalansky, Atlante tascabile delle isole remote




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