giovedì 6 giugno 2013




" La Rivoluzione, l'utopia che cerca esasperatamente di essere tale, nascerà in Europa da questo cristianesimo impaziente che vuole il Regno di Dio in terra senza indugi e palliativi, dal cristiano sviato dall'assolutismo che dimentica l'esistenza del tempo. (....) Ansia di condividere il pane e anche l'anima, cioè la vita e la morte, di superare le barriere della solitudine individuale. (....) Il cristiano impaziente si muove in questa prospettiva, si precipita verso di essa, perché non può, o crede di non poter sopportare più la solitudine della fede, la scelta della speranza e la mancanza di carità. (....) Ed è anche l'ansia di realizzare da sé il Regno di Dio e la sua giustizia, esaurire con l'attività umana l'intero ambito della creazione; voler sostituire il soffio divino cancellando l'abisso che ce ne separa, l'abisso del tempo".



Maria Zambrano



Alla luce di queste riflessioni, può forse apparire più comprensibile come questa insana urgenza abbia finito con il distruggere, nella persona di Aldo Moro, una vita spesa nella testimonianza del limite dell'operare umano. Testimonianza della necessità di inscrivere il nostro agire nella tessitura del tempo.


vincent    

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