sabato 17 gennaio 2015

.. le nostre teste sono effettivamente recise: viviamo in un reame disincarnato, incapaci di muoverci e tantomeno di agire, dove ci limitiamo a esercitare il nostro diritto inalienabile a sentirci scandalizzati. Anche solo essere costretti a guardare per un paio di minuti per solidarizzare attivamente con la sorte di questi uomini è stato troppo per noi: non vogliamo la responsabilità che inevitabilmente comporta, è troppo disagevole, ci costringe a pensare, potrebbe addirittura obbligarci ad agire. Io non accetto l'invito dello Stato islamico a decapitare la gente perché non ho nessun desiderio di collusione con il loro scopo malvagio, o con gli scopi scellerati di quelli che nominalmente lo combattono ma storicamente sono stati fin troppo zelanti nel fomentare l'islamismo violento. Non guarderò le decapitazioni perché so che se lo facessi diventerei consapevole del nostro isolamento, inginocchiati nel nostro deserto virtuale, acutamente consapevoli degli occhi del mondo su di noi, testimoni beffardi del nostro solipsismo, confinati come siamo nelle nostre teste sovraffollate... Ecco cosa si prova quando il coltello ti sgozza...



Will Self








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