giovedì 11 luglio 2013






Che questo mondo rimanga!


Rialzo un ramo
che si è spezzato. Le foglie
grevi d'acqua e d'ombra
come questo cielo, di ancor

prima del giorno. O terra,
segni disarmonici, sentieri sparsi,
ma bellezza, assoluta bellezza,
bellezza di fiume,

che questo mondo rimanga,
malgrado la morte!
Stretta contro il ramo
l'oliva grigia.

Che questo mondo rimanga,
che perfetta la foglia
orli per sempre nell'albero
l'imminenza del frutto!

Che le upupe, il cielo
aprendosi, all'alba,
volino via per sempre, da sotto il tetto
del fienile vuoto!

Poi si posino, laggiù
nella leggenda,
e tutto è immobile
ancora per un'ora.

Che questo mondo rimanga!
Che l'assenza, la parola
restino unite, per sempre,
nella cosa semplice.

L'una per l'altra quel che è
il colore per l'ombra,
l'oro del frutto maturo per l'oro
della foglia secca.



Per separarsi solo
con la morte
come lucentezza e acqua lasciano la mano
su cui fonde la neve.


Yves Bonnefoy



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