sabato 13 luglio 2013



È difficile sottovalutare la bellezza del Taj Mahal. Puoi guardare migliaia di fotografie, ma stare lì di persona è un'esperienza profonda. La bellezza è sublime, è semplicemente un'architettura perfetta, visitata ogni anno da più di tre milioni di turisti. La vera sfida nel fotografare un'architettura che è un'icona di tutti i tempi consiste nel trovare una nuova inquadratura, una nuova prospettiva, un nuovo modo di riprenderla. Ho osservato il Taj Mahal da ogni angolo, sotto la luce più diversa, in tutte le stagioni dell'anno ma l'immagine che ritengo più efficace la scattai mentre attraversavo il fiume nel pomeriggio. Il barcaiolo perse le chiavi nelle acque del fiume, aspettò che lo specchio dell'acqua si ricomponesse, che la polvere si fosse sedimentata, poi cominciò a guardare il fondo del fiume per cercare le sue chiavi. Così nacque questa meravigliosa immagine del Taj Mahal e dell'uomo che si chinava sull'acqua.





Steve McCurry, fotografo


Il Taj Mahl reale: la realtà visibile.
Il Taj Mahal riflesso: il reale invisibile, dove può essere trovata la chiave del visibile.
Unica ac-cor-tezza da non dimenticare: vano mettersi a cercare la chiave fino a quando, depositate nel fondo le impurità, lo specchio dell'acqua-anima non si lasci attraversare dalla luce.


vincent




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