giovedì 17 maggio 2012




" Lo sport è io. È battaglia dove prima si colpisce, poi ci si riconosce. Il cuore non si slaccia, si abbottona. Io, l'altra, quasi mai noi. Non ci sono pomate per le ferite, anzi si gioca su debolezze e fragilità: per fare male. Se scendi tu, salgo io. Lo sport è pratico, ha la democrazia dei faraoni e l'essenzialità dei numeri. Però vede in faccia l'avversaria, ne sente il respiro, registra l'affanno, lo riconosce simile al suo. Non c'è nulla di più intimo di una sconfitta e di un successo. Lo devi dividere con chi ti ostacola, strappare e difendere con orgoglio. È un viaggio al termine della notte e alla fine nello specchio tu sei l'altra e l'altra te."


Emanuela Audisio
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