domenica 8 aprile 2012

la neve dei narcisi..





La neve dei narcisi era rimasta vergine di qualsiasi impronta umana; i rapitori di Dio avevano camminato nel cielo. Il giardiniere curvo verso terra stava sarchiando un'aiuola: alzò la testa sotto quel cappellaccio di paglia che lo aureolava di sole e d'estate; io caddi in ginocchio, invasa da quel dolce tremito delle donne innamorate che si sentono traboccare per tutto il corpo la sostanza del proprio cuore. Aveva sulla spalla il rastrello che gli serve per cancellare le nostre colpe: stringeva nella mano il gomitolo di filo e le cesoie affidati dalle Parche al loro fratello eterno. Si apprestava a scendere all'inferno per la strada delle radici. Conosceva il segreto del rimorso delle ortiche, dell'agonia del verme: il pallore della morte non lo aveva abbandonato, e così pareva essersi travestito da giglio.

Marguerite Yourcenar
Maria Maddalena o Della Salvezza


Anche se a propulsione spirituale, per troppo tempo l'immagine del Risorto l'abbiamo descritta come quella di un dio-uomo-missile che, concluso il viaggio terrestre, si allontana più veloce della luce per riprendere il suo posto alla destra del Padre.
Ecco che invece Maria di Magdala incontra un giardiniere, nulla di più inutile se immaginato nell'altrove del cielo o nel vecchio buon Eden dove mai ci fu bisogno di rastrelli.
Dunque un giardiniere, uno che trascorre il suo tempo a proteggere radici, potare rami, contenere muretti che spanciano, controllare lune, e poi seminare, trapiantare, innaffiare.. immaginare.
Tutte assunzioni di responsabilità e nessuna pretesa di proprietà.
Felice Pasqua di Resurrezione!


vincent



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