martedì 30 ottobre 2012

la scrittura e l'esilio





" So quanto sia piccolo l'atto creativo dinanzi alla morte. Quanto l'impulso di creare, inventare, immaginare, insistere a cercare la parola giusta, l'unica, sia senza speranza. E,in generale, so quanto sia fragile l'illusione umana che questo sforzo di precisione abbia un significato " obiettivo" in un mondo indifferente, arbitrario e inspiegabile.
Eppure, mentre scrivevo, avevo spesso la sensazione che se avessi trovato la parola giusta avrei in qualche modo compiuto una piccola riparazione; avrei creato un luogo - o addirittura una casa - per me e forse per chi leggerà il libro, in un mondo divenuto quasi interamente terra di esilio".


David Grossman


L'uscita dall'esilio, tema fondativo dell'identità di Israele, sembra ormai delinearsi come compito dell'Umanità intera.
Quale Egitto è necessario lasciarci alle spalle?
Quale faraone ci sbarra la strada?
E soprattutto, quando matureremo la convinzione che l'Egitto e il suo faraone  da lungo tempo hanno piantato le loro tende nelle nostre anime?

vincent     

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