lunedì 26 marzo 2012

buon viaggio, antonio





" È comprensibile che un giovane, dopo aver passato l'infanzia nell'orizzonte monotono di una campagna ( seppur la bella campagna toscana ) e un interminabile anno dell'adolescenza inchiodato nel letto per una malattia a un ginocchio e sognando sui libri di Stevenson e di Conrad che mi forniva mio zio, è comprensibile che quel giovane desiderasse di partire. Ma a muovermi non furono i romanzi di viaggi lontani, fu un film: La dolce vita di Federico Fellini."

                                               Antonio Tabucchi, Viaggi e altri viaggi  

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