lunedì 12 marzo 2012





" Nella vicenda della Torre di Babele, in primo piano è la tracotanza boriosa degli umani che vorrebbero oltrepassare ogni senso del limite occupando con la cima vertiginosa della torre il luogo della trascendenza, il luogo stesso di Dio. In questo gli uomini impegnati nell'impresa vorrebbero " farsi un nome" senza passare dall'Altro, vorrebbero "farsi un nome" nel senso del farsi da se stessi, del farsi da soli, del farsi senza il supporto dell'Altro. Seguendo questa spinta tracotante del " farsi un nome" da se stessi- di cui una ripresa ipermoderna può essere il motto tossicomanico del " mi faccio"-

M. Recalcati, Cosa resta del padre 

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