lunedì 13 agosto 2012

Matisse e la chiesa di Vence




" Quando Matisse si mise all'opera per la chiesa di Vence si trovò a fronteggiare un dramma che non era il suo. Sofferenza, espiazione, resurrezione cristiana erano estranee non dico alla sua visione della storia umana, ma certo alla cosmologia della luce che muove il suo talento. Pure, a quanto è dato arguire, anche il dramma cristiano si risolve in senso matissiano: e cioè in una teofania della luce, in un rito della solarità. Infatti l'artista sottopone il concetto di miseria e di peccato a una trasformazione in chiave di disarmonia e quello della Resurrezione in chiave di trionfale chiarità e armonia. Non occorre pensare a una gnosi particolare alla quale Matisse sia stato iniziato; basta riflettere che anche il dramma cristiano si esprime nell'unico linguaggio che per il pittore conta, quello della luce come essenza del mondo: anche il verbo di Cristo ne è una manifestazione".


Mario Luzi 

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