lunedì 20 agosto 2012

tecnica militare e democrazia




" Volevo dire che, se traduciamo il Senatus populusque con il Senato e il popolo, facciamo una traduzione letterale ma falsa. Per popolo oggi intendiamo il corpo civile. Orbene, il vero senso di populus fu in origine quello del corpo armato. Ma chi vuole dare il significato più profondo di questa formula, secondo lo spirito di  Roma, deve invertire in modo paradossale i termini e dire " il popolo e l'esercito". Nella mente romana il civile era il senato, i signori terrieri, le vecchie famiglie o gentes  che si sposavano per confarreatio e potevano lasciare eredi. Questi eredi - che ereditano tutto, proprietà e pieni poteri - sono gli unici figli di padre, i patrizi. Gli altri non hanno padre, in puro stile giuridico romano, ma solo genitore: sono prole, e di qui proletari. Questi vecchi agricoltori, il popolo civile, combattono con le armi in mano ma hanno bisogno di ausiliari per le loro campagne e allora organizzano intorno a sè un corpo di combattenti - il populus - composto di piccoli proprietari di terra che stanno in campagna. (.....) Il populus in un primo tempo non interviene che in questioni di guerra e il suo ingresso in politica si fa a forza di scioperi militari. Quando il nemico si avvicina ai colli, il populus si rifiuta di partire per la guerra. Di qui le innumerevoli e leggendarie ritirate su questo o quel monte - Aventino, Sacro, Gianicolo - che hanno rotto la testa a tanti eruditi. (.....) Non si può capire la storia romana se non si capisce questo dualismo di grandi terrieri che vivono nell'urbe e di piccoli proprietari che vivono in campagna. Fra gli uni e gli altri si accendono le grandi lotte politiche fino all'epoca di Cesare. I signori del senato sono gli ufficiali: i contadini sono i soldati. Gli uni hanno bisogno degli altri e questo origina l'ammirevole, l'organica coesione dell'azione romana fino al secolo II avanti Cristo.
In questo modo la parola più docile e civile di tutte, popolo, a cui ricorsero i pacifisti, ha un'inquietante origine bellica. E, senza dubbio, lo stesso accade con l'altra parola che simbolizza la pace in diverse lingue: villaggio in tedesco è dorf che nell'antico tedesco è thorp, da dove viene la nostra truppa: come in russo, popolo è polk e significa esercito".

José Ortega Y Gasset


e d'altra parte, nel conflitto che vide affrontarsi Atene e la potenza Persiana:

" La seconda guerra fu decisa sul mare. Ogni nave - trireme - aveva bisogno di 150, 180 rematori; tre file di sessanta, più qualche soldato, il capitano e i piloti. Gli Ateniesi prepararono 127 navi. Ciò fa supporre un contingente di un 25000 uomini. Fino allora avevano combattuto gli uomini liberi e nobili - gli eupatridi - e la costituzione ateniese si era mantenuta, nella sua essenza, dentro i princìpi aristocratici. Dovendo mobilitare per la flotta tutti gli uomini validi di Atene, bisognò dare le armi ai thetes, alla classe del censo inferiore che non serviva nella falange. Ed ecco che questa grande politica imperialistica, ispirata da Temistocle ad Atene, porta con sè, per un bisogno di tecnica militare, lo statuto della democrazia. All'ampliamento dell'esercito bellico vien dietro automaticamente l'estensione della sovranità alle classi infime che non erano neppure libere. (.....) Vediamo, dunque, che il servizio militare generalizzato e la democrazia nascono insieme all'appetito imperialista, proprio come accadde nell'ottocento. Sarebbe bene che i " radicali" meditassero sulla frequenza con cui nella storia l'imperialismo è stato un frutto democratico e viceversa la democrazia una preda dell'imperialismo".

José Ortega Y Gasset 




Versare il sangue per la patria, dunque, fu privilegio riservato a pochi, e ciò che noi chiamiamo democrazia fece i primi incerti passi dalla necessità di vincere le guerre preservando così la vita della comunità.
A guardare alla composizione sociale degli eserciti attuali, viene da pensare ad un totale ribaltamento: progressivamente, nel corso della storia, quell'ambìto diritto a sacrificare la propria vita, insieme con il voto, se lo sono assicurato gli " ultimi": nelle trincee della prima guerra mondiale la mattanza riguardò per la quasi totalità milioni di contadini analfabeti. 
È un segno che la democrazia sta esaurendo il suo compito storico?
O  la democrazia ha ancora davanti un lungo cammino?
Un giornalista chiese a Gandhi cosa pensasse della democrazia, e lui , serpente e colomba qual'era  rispose: " Si tratta di un'idea eccellente, perché non provate a metterla in atto?".


vincent


      
     

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